(dal notiziario “W Ale Notizie” n°24, del 23 giugno 2016)
di Marina Culini
Ci piace pensare all’ultima domenica di maggio come ad una giornata speciale, un appuntamento da non mancare: anche quest’anno si è celebrata a Roma, il 29 maggio, presso il Policlinico Gemelli, la Giornata Nazionale del Sollievo, giunta alla quindicesima edizione, che ha visto coinvolti, in momenti diversi, ma tutti particolarmente emozionanti, tutti coloro che danno vita e senso alla grande comunità di un ospedale: quindi innanzitutto i pazienti, e insieme a loro, i familiari, il personale sanitario, i volontari, che con le proprie energie ed il proprio impegno tutti i giorni riescono ad essere la prova tangibile di che cosa voglia significare diffondere la cultura del sollievo dalla sofferenza e dal dolore della malattia.
La Giornata, promossa dalla Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti con il patrocinio del Ministero della Salute e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, ha visto alternarsi momenti di intrattenimento, con la gradita presenza di artisti e volti noti del mondo dello spettacolo, ad altri momenti di riflessione e testimonianza. Anche quest’anno è stato consegnato, dalla Presidente della Fondazione Dott.ssa Raffaella Restaino e da Paola Saluzzi, che accompagnava dal palco tutto lo svolgersi della Giornata, il premio dedicato ad Alessandra Bisceglia, nella sezione Studenti Universitari.
Tra i tanti elaborati pervenuti da universitari di varie regioni italiane, il premio è stato attribuito a “Questione di cuore”, presentato da Maria Angela Sagona, studentessa del Corso di Laurea in Relazioni e Management Internazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.
Il racconto è incentrato sulla storia parallela di due ventenni che, attraverso dolorose e diverse esperienze personali in ospedale, arrivano ad incontrarsi e a riscoprire il senso della vita e il valore profondo dell’aiuto reciproco. Come si legge nella motivazione “… traspare dalla narrazione un messaggio di fiducia che invita a non chiudersi nei momenti di dolore e di smarrimento che la vita può offrire, e la storia della giovane tirocinante traccia così una strada percorribile per riscoprire il senso del proprio cuore ed anche la
consapevolezza della propria persona”.
Nel testo, – ma ci auguriamo che non accada soltanto sulla pagina scritta! – le parole, e soprattutto i silenzi dei due giovani, toccano le corde del cuore e diventano volano di un amore diverso, di un dare e ricevere che la sofferenza personale non azzera.