Un ricordo insieme dolce e triste, “Amare e servire” Mons. Leuzzi ad Avellino

(dal notiziario “W Ale Notizie” n°20, del 1 luglio 2015)

di Franco Genzale

Lo scorso aprile, ad Avellino, ho avuto il piacere e l’onore di coordinare i lavori di presentazione dell’opera di Monsignor Lorenzo Leuzzi, studioso di rara finezza culturale, “Amare e servire”, interpretazione dotta e originalissima del “realismo storico di Papa Francesco”. Eppure, una circostanza molto particolare – direi, senza abusare, un segno del destino – per tutto il tempo del convegno mi ha distratto dalle relazioni di tanti ospiti illustri per farmi concentrare su un ricordo: un ricordo, insieme, dolce e triste, il ricordo di Alessandra Bisceglia.

Perdonatemi la digressione. Sono trascorsi dieci anni da quella seduta d’esame per giornalisti professionisti in cui Alessandra era candidata ed io membro di commissione. Ci fu un brutto incidente logistico, quel giorno, presso la sede dell’Ordine, in via Lungotevere de’ Cenci a Roma. Ale già da tempo era costretta sulla sedia a rotelle da una atroce malattia, e l’ascensore non funzionava. Lei con garbo, ma altrettanta determinazione, fece sapere che avrebbe aspettato la commissione al bar di sotto, e che lì si sarebbe fatta interrogare: mica era colpa sua se stava in quelle condizioni e nessuno aveva provveduto a riparare il guasto. Fu una denuncia forte, che scosse la sensibilità di tutti, soprattutto del presidente Elio Quiligotti, un magistrato siciliano di straordinario spessore umano. Risultato: arrivarono i Vigili del Fuoco e i tecnici dell’ascensore per consentirle di salire al piano degli esami. Alessandra fu brillante: meritò il massimo voto e il plauso della commissione. Lo scorso aprile, nel giorno della presentazione del libro di Monsignor Leuzzi, io non sapevo ancora che Ale era stata sopraffatta dalla malattia sei anni prima, appena ventottenne, dopo una battaglia combattuta soprattutto con il sorriso. Come non sapevo che Monsignor Leuzzi fosse socio fondatore della W Ale Onlus, nata nel 2009 per volontà dei genitori di Alessandra Bisceglia. Ho appreso tutto quel giorno dal papà e dalla mamma di Ale, conosciuti così per caso, come per puro caso ero stato chiamato da amici comuni a moderare il convegno. Grazie ancora oggi per allora ai genitori di Alessandra e al caso: involontariamente, o forse no, mi è stata regalata un’emozione forte, tutta scolpita nel ricordo del coraggio e del sorriso di una ragazza semplicemente splendida.