(dal notiziario “W Ale Notizie n°29 del 9 ottobre 2017)
Quando Emma Chiara aveva appena tre mesi, da un piccolo neo sotto l’orecchio, abbiamo visto sorgere un emangioma cavernoso che ha assunto dimensioni sempre più grandi fino a raggiungere a 18 mesi il volume di una pallina da tennis. Con il crescere dell’angioma crescevano di pari passo le ansie e le paure di noi genitori fino a che, qualche anno fa grazie al Prof. De Stefano siamo stati introdotti nella Fondazione.
Ci siamo sentiti subito capiti e accolti da un calore avvolgente e rassicurante, e senza nulla chiedere – abbiamo trovato risposte altamente professionali che hanno rapidamente fugato i nostri timori permettendoci di “perimetrare” il problema per affrontarlo serenamente con le giuste modalità . Ad ogni periodica visita in Fondazione, abbiamo sempre percepito il desiderio di tutte le persone che ci hanno accolto di coniugare il responso medico con un’attenta valutazione del percorso di crescita psicologica di Emma Chiara, della sua consapevolezza e capacità di affrontare il problema, e superare eventuali problemi relazionali che tale patologia può indurre con i coetanei. E’ stato decisivo, e il massimo che potevamo sperare per Emma Chiara (che ne è uscita davvero rafforzata), e per noi.
La pazienza e il tempo hanno fatto il resto, ed oggi che il melangioma è stato pressoché totalmente riassorbito, leggiamo ogni giorno nel sorriso di Emma Chiara la gioia di vivere il mondo. In quel sorriso c’è tutta la gratitudine che noi tutti riserviamo alla Fondazione, al Prof. De Stefano e a tutti i collaboratori.
Laura e Giovanni