Roberto Giacobbo a Melfi per un viaggio nella memoria per ricordare la giornalista Alessandra Bisceglia e un altro alla scoperta del Cenacolo di Leonardo

Roberto Giacobbo autore e conduttore di Voyager, nella città lucana, ha compiuto anziché uno, ben tre viaggi “Ai confini della conoscenza” e quasi alla velocità della luce.

A Melfi, l’8 maggio 2009, per un viaggio nella memoria per ricordare la giornalista Alessandra Bisceglia, originaria di Lavello, e un altro alla scoperta del Cenacolo di Leonardo, ancor prima di questi viaggi Roberto Giacobbo a sorpresa ne aveva compiuto un terzo, nei tesori d’arte del museo archeologico “Pallattino” ed ancor più nella cripta di Santa Margherita, alla scoperta della misteriosa presenza di Federico II, nell’affresco del “Monito dei morti”.

Per la Bisceglia, autrice di tanti programmi televisivi (fra cui Voyager), recentemente scomparsa, a soli 28 anni a causa da una congenita malformazione vascolare rarissima, l’iniziativa di dar vita alla Fondazione “Viva Ale”, per lo studio e la cura delle patologie vascolari del bambino e alla quale, il Sindaco Ernesto Navazio, ha assicurato la partecipazione del Comune di Melfi.

Ad introdurre, Antonio Amendola, tesoriere di “W Ale”, che ha sollecitato la comune partecipazione per dar vita ad una fondazione. Un breve filmato ci ha fatto meglio conoscere la brava e forte Ale (come veniva da tutti chiamata), originaria di Lavello, la sua forza di vivere ed operare con le testimonianze dei direttori delle reti televisive Rai e dei conduttori dei programmi ai quali ha collaborato da “Uno Mattina” a Domenica in” con la Lorena Bianchetti e per finire Giacobbo, che ha sottolineato il suo indimenticabile sorriso.

Poi lo straordinario viaggio nel Cenacolo. La sua storia, le sue vicissitudini e poi una visione quasi al microscopio dello stupendo, ma senza dubbio misterioso dipinto di Leonardo, con un elemento sinora non visto o sfuggito, quello di una mano furtiva che appare fra gli apostoli ed impugna un coltello.

Così Leonardo ha voluto raffigurare, anzi meglio non raffigurare, le sembianze di Giuda, ma dipingere un qualcosa che simboleggiasse il suo tradimento. Pertanto un personaggio in più nell’ultima cena. Con forza Giacobbo ha confutato l’interpretazione della presenza della Maddalena, sostenendo con altrettanta convinzione quella della Madonna, sempre presente nei dipinti di Leonardo.

Ebbene ancor prima di questi viaggi Roberto Giacobbo a sorpresa ne aveva compiuto altro nei tesori d’arte del museo archeologico “Pallattino” ed ancor più nella cripta di S. Margherita, alla scoperta della misteriosa presenza di Federico II, nell’affresco del “Monito dei morti”.

Non sono mancati gli interventi tutti volti a conforto della tesi di Giacobbo, della presenza di Maria nel cenacolo di Leonardo. Insieme la sollecitazione, ancora ripetuta, di svelare, anche a Melfi, il segreto che avvolge la cripta di Santa Margherita.

Infine per Giacobbo un viaggio non virtuale ma reale alla volta di Roma, per altre ricerche e altri misteri da studiare.

Franco Cacciatore