“Questione di cuore” il testo vincitore del premio Alessandra Bisceglia 2016

Per la sezione università del Concorso Nazione “Un Ospedale con più Sollievo” edizione 2016, vince il premio intitolato ad “Alessandra Bisceglia” MARIA ANGELA SAGONA, studentessa del Corso di Laurea in Relazioni e Management Internazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.

Il lavoro di Maria Angela Sagona consta di un originale testo narrativo incentrato sulla storia parallela di due ventenni che, attraverso dolorose esperienze personali, arrivano ad incontrarsi e a riscoprire il senso della vita e il valore profondo dell’aiuto reciproco.

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Motivazione

Le “questioni di cuore” da cui parte la narrazione hanno il sapore amaro della delusione sentimentale che fa sprofondare la protagonista nel dolore che chiude agli altri e nella paura di non avere il coraggio di incrociare altri dolori, ancor meno le fragilità dei pazienti dell’ospedale dove deve affrontare il tirocinio infermieristico. Ma proprio nella cornice fisica e relazionale offerta dal reparto di rianimazione nel quale viene catapultata, trova inedite opportunità di esperienze umane che le fanno rileggere e superare la sua situazione personale. Le pareti bianche e fredde dell’ospedale ospitano persone che danno calore, che alleviano le sofferenze altrui, che testimoniano e valorizzano il significato della solidarietà, che le fanno capire che all’interno di quel luogo può trovare la sua strada. E’ qui che incontra una giovane collega che osserva la sua inesperienza e la sua inquietudine ma non la giudica bensì la ascolta e la aiuta, è qui che apprezza la naturalezza dei gesti che offrono l’aiuto quotidiano, i tanti volti che lo chiedono e che si consegnano fiduciosi a mani sconosciute ed è qui che incontra il coetaneo con cui condividerà la rinascita. Anche lui è stato travolto da una devastante “questione di cuore” ma in questo caso il dolore è anche fisico ed ora vive in una nebulosa. Le loro anime si parlano, i loro cuori si riconoscono, i loro occhi si aprono ed entrambi vedono quello che non avevano mai visto: il cuore degli altri e la gioia di aprirsi al mondo dei bisognosi con un sorriso. Ecco allora che i malati del reparto acquistano un nome mentre le parole (e i silenzi) toccano le corde del cuore e diventano volano di un amore diverso, di un dare e ricevere che la sofferenza personale non azzera. 

Il testo si distingue per la sua efficacia narrativa e per aver individuato tematiche di grande coinvolgimento per i giovani. Ad essi lancia un messaggio di fiducia che invita a non chiudersi nei momenti di dolore e di smarrimento che la vita può offrire. La storia della giovane tirocinante traccia una strada percorribile per riscoprire “il senso del proprio cuore” ed anche ” la consapevolezza della propria persona”.