Intervista a Valentina Leone

Valentina Leone, classe 1989, nata a Maglie, in provincia di Lecce, da sei anni vive e lavora a Trento. Laureata in Scienze Politiche a Roma Tre, ha poi collaborato con diverse testate con sede nella Capitale, tra cui Libera Informazione e l’agenzia Adnkronos. Nel 2016, dopo un periodo di collaborazione, è stata assunta come praticante al Corriere dell’Alto Adige, dorso bolzanino del Corriere della Sera, dove si è occupata principalmente di cronaca nera e giudiziaria. Nel 2019 dopo l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti della Puglia nell’albo professionisti dal gennaio del 2019 – ha iniziato a collaborare da free-lance con alcune testate locali, tra le quali L’Adige e il Trentino, occupandosi di cronaca nera e cronaca politica. Parallelamente ha avviato collaborazioni con testate che si occupano di terzo settore, solidarietà e immigrazione, due temi che da sempre la appassionano. Dal 2019 collabora con Redattore Sociale e Open Migration. Attualmente è collaboratrice fissa per la sede Ansa di Trento, per la quale segue principalmente la cronaca giudiziaria.

 

Partecipare a un Premio Giornalistico di un tema così specifico è stata una sfida?

Sottoporre un proprio lavoro ad una commissione di professionisti, specializzata, su un tema così specifico e anche relativo a una sfera molto delicata della società rappresenta sicuramente una sfida.

La Comunicazione Sociale: è un tema che trova spazio sulle testate?
Purtroppo viene dedicato ancora troppo poco spazio, anche se le testate locali o di settore sono spesso virtuose da questo punto di vista.

Le parole, in un tema come quello del PGAB, si scelgono o sono già scelte?
Si scelgono, ed è forse la sfida più difficile quando si deve raccontare una storia.

Le notizie devono essere sempre nuove?
La “novità”, almeno per la comunicazione sociale, non è sempre essenziale. L’importante, secondo me, è portare a conoscenza dei lettori qualcosa che ci può essere già da tempo ma che magari non è ancora nota al grande pubblico.
Raccontare, ad esempio, realtà di nicchia già esistenti e consolidate o storie conosciute solo dagli addetti ai lavori.

Le testate, oggi, secondo te sono prodotti commerciali o servizi pubblici?
L’informazione, in una fase come questa, deve necessariamente misurarsi con il tema del “saper stare sul mercato”. Ciò non toglie che la stampa è un presidio di fondamentale importanza e rende ancora un importante servizio alla società.
Non tutte le testate inseguono i click o antepongono il sensazionalismo ai fatti e alle notizie ed esistono ancora tanti esempi positivi.

Chi è oggi, secondo te, un buon giornalista?

Una persona umile, semplice, capace di scrivere ma soprattutto di ascoltare, una persona che continua a consumare le suole delle scarpe nonostante spesso i ritmi di questo mestiere suggeriscano il contrario.

Lascia un commento