- Un Premio Giornalistico può realmente sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema così specifico?
Qualsiasi iniziativa serve a creare dibattito, a diffondere consapevolezza. Un premio organizzato per i giornalisti, nel ricordo di una giornalista che con la sua vita ha normalizzato la disabilità pur nella sua straordinarietà, è di sicuro uno stimolo prezioso a raccontare vite e storie come la sua con rispetto e sensibilità.
2. Qual è la storia o il caso che hai raccontato che ti ha segnato di più?
La storia di Genny, ragazzo con autismo di Napoli e di suo nonno Antonio che dopo una vita difficile, anche a contatto con la criminalità, dedica tutto se stesso al nipote e al suo quotidiano impegno per imparare a usare le parole.
3. È possibile raccontare la sofferenza senza rinunciare all’oggettività?
Secondo me no, ma non in senso negativo: per raccontare la sofferenza di qualcuno bisogna comprenderla e in qualche modo sentirla sulla propria pelle.
4. La Comunicazione Sociale è un tema che trova spazio sulle testate?
Purtroppo lo spazio che trova la comunicazione sociale sulle testate è poco: si preferisce un genere di comunicazione più frivolo o, dal lato opposto, violento e sensazionalistico.
5. Secondo te bisogna raccontare notizie sempre nuove?
Non è necessario. Una stessa notizia può essere raccontata nelle sue mille sfaccettature. Non bisogna però rinunciare a cercare sempre più storie da raccontare per non lasciare nessuno nell’ombra.
6. Le testate, oggi, secondo te sono prodotti commerciali o servizi pubblici?
Spesso sono prodotti commerciali, complice la crisi dell’editoria e del giornalismo in generale che costringe gli operatori dell’informazione a piegarsi a volte a dinamiche commerciali. Per fortuna, però, non sempre questo avviene.
7. È possibile fare informazione su tematiche sensibili senza creare allarmismi?
Secondo me sì: se si tratta di tematiche sensibili, vanno affrontate con sensibilità, senza cercare di esagerare il racconto. Alla fine, se una storia o una notizia sono forti esprimeranno la loro forza di per sé, senza bisogno che ci sia qualcuno che le carichi di significati ulteriori e fuori luogo.
8. Come sei venuto a conoscenza del Premio?
Dal mio caporedattore e da un collega che aveva partecipato in precedenza al premio.