Ilaria Del Prete, cresciuta con la passione per le parole, ha frequentato la Scuola di Giornalismo Luiss “Massimo Baldini”. Giornalista porfessionista dal 2012, nel 2011 comincia la sua collaborazione esterna con Leggo. Nel 2013 approda in redazione. Si occupa del sito web, che vuol dire molte cose. Scrive, come tutti i giornalisti. Studia tecniche SEO. Partecipa al coordinamento della squadra. Ha ideato una rubrica dedicata ai personaggi più interessanti di Instagram, InstaStar. Si affaccia talvolta allo schermo dagli studi di LeggoTv. Vive e lavora a Roma, ma sogna di ritornare nella sua città: Napoli.
Partecipare a un Premio Giornalistico di un tema così specifico è stata una sfida?
Partecipare a un Premio Giornalistico è sempre una sfida, innanzitutto con se stessi. Ho accettato quella del Premio Alessandra Bisceglia perché fermamente convinta dell’importanza del ruolo dei media nel promuovere la conoscenza delle malattie rare, denunciare situazioni di inefficienza e incentivare buone pratiche di integrazione. È perseguendo tali obiettivi che ho deciso di raccontare la storia di Erica, affetta da TMAU.
La Comunicazione Sociale: è un tema che trova spazio sulle testate?
È innegabile che non tutte le testate giornalistiche dimostrino la stessa sensibilità nei confronti della Comunicazione Sociale. Talvolta a trovare spazio sono il sensazionalismo e i casi emergenziali. D’altra parte, sono tante le testate – non solo di settore – che fanno del loro meglio per fornire una precisa e puntuale informazione anche a seconda dei target di riferimento.
Le parole, in un tema come quello del PGAB, si scelgono o sono già scelte?
Le parole vengono dalla realtà che si racconta. Nel mestiere del giornalista, la scelta di un lessico adeguato a quella determinata realtà è fondamentale.
Le notizie devono essere sempre nuove?
Determinate realtà possono, e talvolta devono, essere ripresentate e aggiornate secondo sensibilità e punti di vista differenti.
Le testate, oggi, secondo te sono prodotti commerciali o servizi pubblici?
I giornali sono prodotti di aziende editoriali, che come tutte le altre aziende non possono prescindere dal profitto. Ma questo non significa che i giornali, e soprattutto i giornalisti, debbano dimenticare la loro missione principale: informare.
Chi è oggi, secondo te, un buon giornalista?
Chi osserva con attenzione la realtà che lo circonda e riesce a raccontarla con precisione, puntualità e passione. Chi riesce a guidare il lettore attraverso il gran numero di informazioni e input provenienti anche dalle sempre più numerose piattaforme multimediali.