Intervista a Daniele Bellocchio

Daniele Bellocchio, nato a Lodi nel 1989, è un giornalista pubblicista. Si è laureato in Storia a Milano con una tesi sul fallimento dello stato somalo e dal 2012 si occupa in modo costante di Africa. Ha raccontato le principali crisi e guerre del continente africano recandosi ripetutamente in Somalia, Repubblica democratica del Congo, Nigeria, Ciad, Sudan, Burundi, Uganda, Kenya e Repubblica Centrafricana . Ha realizzato reportage anche in Centro-America, Balcani, Caucaso ed Oriente. I
lavori, pubblicati dalle più importanti testate italiane e straniere, sono stati vincitori dei seguenti premi giornalistici: “Fogli di viaggio, Tiziano Terzani 2012”, “Ucsi 2013”, “Giornalisti del Mediterraneo 2014”, “Giuseppe De Carli 2014”, “Tonino Carino 2014”, ”menzione speciale premio Indro Montanelli 2015”, ”Gaspare Barbiellini Amidei 2018”, ”Marco Luchetta 2019” ”Cristiano Matano 2019” e ”Letizia Leviti 2019”. E’ autore dell’ebook edito da Mondadori “Viaggio al centro della guerra”.

Partecipare a un Premio Giornalistico di un tema così specifico è stata una sfida?

La sfida principale è riuscire a catalizzare l’attenzione del pubblico sul dramma che uomini,  donne e  bambini vivono quotidianamente nelle aree colpite da una tragedia assoluta come l’epidemia di Ebola. Partecipare a un Premio Giornalistico così specifico rientra quindi nella grande sfida che è l’informazione su tematiche sociali

La Comunicazione Sociale: è un tema che trova spazio sulle testate?

Tendenzialmente si, negli ultimi anni in particolare si sta assistendo a un maggior interesse da parte dei lettori e delle testate verso certe tematiche.

Le parole, in un tema come quello del PGAB, si scelgono o sono già scelte?

Le parole nascono dall’esperienza vissuta sul campo e sono frutto di un’attenta ricerca mirata a creare il maggior trasporto possibile verso le storie narrate

Le notizie devono essere sempre nuove?

Nell’accezione tradizionale le notizie devono essere ”nuove”, ma in un mondo dove le news sono costanti e veloci occorre invece che le storie, per non essere soltanto dei flash, siano frutto di un approfondimento e un’ immersione sia da parte del cronista ma anche del lettore

Le testate, oggi, secondo te sono prodotti commerciali o servizi pubblici?

Possono essere entrambi i modelli. Il problema oggi di tutte le testate è la crisi che da diversi anni  ha colpito il settore editoriale

Chi è oggi, secondo te, un buon giornalista?

Colui che si reca dove i fatti avvengono e che con sguardo vergine e non corrotto da schematismi precostituiti racconta le storie in cui si imbatte senza pregiudizi e senza protagonismi, ricordandosi sempre che il giornalista testimonia gli eventi mentre le persone che incontra li vivono.