Intervista a Gabriella Cantafio

  1. È una sfida partecipare a un Premio Giornalistico di un tema così specifico?

Più che una sfida, per me, rappresenta un tassello del mio impegno quotidiano nell’approfondimento e nel racconto di tematiche sociali.

 2. Qual è la storia o il caso che hai raccontato che ti ha segnato di più?

Non riesco a dare una risposta singola, ogni storia che ho approfondito mi ha permesso di sfiorare diverse sensibilità e marginalità che, attraverso il racconto e il confronto, acquisiscono maggiore centralità nella società, almeno spero.

 3. Cosa può e/o deve essere oggetto di informazione?

In generale, deve essere oggetto di informazione qualsiasi notizia di interesse pubblico. Nel campo della comunicazione sociale, è molto importante dare un segnale e sensibilizzare su tematiche socio-culturali attuali, spesso scarsamente considerate, magari anche raccogliendo storie/testimonianze significative.

 4. La Comunicazione Sociale è un tema che trova spazio sulle testate? Esistono parole “giuste” per parlarne?

Purtroppo non sempre, però io, a seguito dei miei studi, della mia collaborazione con il mondo associazionistico e della mia innegabile sensibilità, cerco di trovare sempre spazio, anche su testate che non si occupano prettamente di comunicazione sociale, con l’obiettivo di aiutare, nel mio piccolo, a far luce su determinate tematiche e abbattere stereotipi e discriminazioni.

5. Le notizie da divulgare e raccontare devono essere sempre nuove?

Certo, il compito di noi giornalisti, soprattutto di noi impegnati nell’ambito sociale e culturale, è proprio quello di “scovare” sempre nuove notizie/storie che possano contribuire ad attivare un cambiamento o una presa di coscienza nella società.

 6. Le testate, oggi, secondo te sono prodotti commerciali o servizi pubblici?

Purtroppo, spesso, alcune testate badano troppo al business degli articoli clickbait o delle cosiddette “marchette”, ma fortunatamente esistono ancora testate degne di essere definite tali, basate su etica e onestà intellettuale. Nell’era digitale in cui viviamo, è necessario raggiungere un equilibrio tra le strategie commerciali e la creazione di contenuti editoriali di qualità.

 7. Che significa, secondo te, essere un buon giornalista?

A mio modesto parere, passione, curiosità, competenza, onestà intellettuale e attendibilità sono i valori fondamentali di un buon giornalista.

8. Come sei venuto a conoscenza del Premio?

Ho appreso del vostro Premio sul sito www.giornalistitalia.it

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