Rubrica Scientifica a cura del Prof. Cosmoferruccio De Stefano
Shock, incredulità… Paura, tristezza e poi rabbia. E ancora paura … e ancora rabbia! Impotenza!
Quando si riceve una diagnosi che cambierà per sempre il corso della propria esistenza, si provano emozioni contrastanti e molto intense, travolgenti! Alcune di esse, come la rabbia, spingono all’azione, altre, per esempio la paura, rischiano di bloccare ogni tentativo di reazione perché sono paralizzanti.
Affrontare una malattia e le sue conseguenze comporta l’essere travolti in questo uragano di emozioni: se la malattia è, per di più, rara e poco conosciuta, come accade per le malformazioni vascolari, la sensazione più schiacciante è il senso di disorientamento, la terribile sensazione di essere persi, senza una guida e non sapere cosa fare, né quando farlo.
Gestire tutto questo vissuto è difficile: si tende, spesso, a negare quelle emozioni perché ritenute un ostacolo o qualcosa di superfluo e inutile. Dall’altro estremo, invece, si corre il rischio di esprimerle in maniera incontrollata e disperata. Dare voce al proprio sentire, cercando di contenerlo in uno spazio sicuro è fondamentale per attivare le abilità di resilienza di cui si dispone.
Farlo da soli è quasi impossibile!
Per questo motivo è importante poter contare anche sul sostegno e aiuto pratico di un professionista che possa guidare e accompagnare pazienti e caregiver nell’elaborazione del trauma legato alla diagnosi e nella espressione del proprio dolore, mettendo da parte vergogna e senso di colpa per ciò che si prova.
Quando si affronta una malattia dalla prognosi complessa, cronica e poco prevedibile, il supporto psicologico diventa un posto sicuro in cui riversare dubbi, incertezze, timore di non farcela, per trasformarli in possibilità, strategie e punti di vista nuovi e creativi. È un luogo personale in cui è possibile essere ciò che si è, senza regole e convenzioni.
Va bene pensare di non farcela! Va bene sentire di NON voler combattere! Va bene aver paura e desiderare che si tratti solo di un terribile incubo da cui è possibile allontanarsi. Tutto questo non deve essere nascosto sotto un tappeto: deve essere portato alla luce del sole, per poterlo trasformare in coraggio.
Tutti i più grandi eroi e cavalieri delle favole hanno avuto paura prima di affrontare il drago o il cattivo della situazione e sconfiggerlo: in ogni buona storia c’è sempre un vecchio saggio che aiuta l’eroe a scoprire il proprio valore. Il sostegno psicologico è un po’ come Mago Merlino: accompagna Artù nel suo lungo viaggio per diventare re, portandolo ad affrontare i propri dubbi e a scoprire le proprie straordinarie abilità.
Ileana Sinisi
