La trattazione giornalistica come impegno sociale

giornalismo come impegno socialeCon l’evolversi della comunicazione e della tecnologia, il compito dei mezzi di informazione e, quindi, dei giornalisti, sarebbe duplice: fornire e far scoprire informazioni nuove, ma anche quello riorganizzare le molte informazioni già note e circolanti su determinati argomenti dando loro senso e struttura.

Jeff Jarvis, docente e giornalista americano esperto di media e informazione, sostiene che la massa, intesa come insieme di individui non meglio identificati ma accomunati dalla fruizione di un determinato mezzo di comunicazione (televisione, radio, ecc.), sia un concetto da abbandonare. È tempo, per Jarvis, che anche i mezzi classici di informazione si adeguino all’idea che la massa sia fatta di individui con precise esigenze e bisogni, strutturati in comunità. Non solo, i mezzi di informazione devono guadagnare la fiducia di questi individui e solo così, secondo Jarvis, saranno in grado di offrire loro un servizio sempre migliore.

Il ruolo del giornalista diventa quindi quello di organizzatore di contenuti ed educatore di comunità, oltre che quello di mero portatore di conoscenze. Solo così la trattazione giornalistica riuscirà a condurre i lettori e la comunità (non più la “massa”) a sperimentare, condividere e costruire qualcosa in autonomia in base alle nuove e riorganizzate informazioni ricevute.

È a questo tipo di giornalisti che il Premio Giornalistico si rivolge. Vogliamo giornalisti giovani, tenaci e determinati come Alessandra. Sono loro i migliori candidati possibili per ricoprire questo ruolo di educatori di masse, non più informi, bensì sempre più definite e con precise esigenze.

Entrare nel cuore dei problemi, accettare la sfida di farsi carico della responsabilità di trattare in modo etico e sempre umano i problemi e i bisogni di quanti rischiano di rimanere ai margini dei riflettori.

A questi giovani professionisti richiediamo di rinsaldare quell’etica e responsabilità morale che mai devono mancare nella trattazione giornalistica, ma ancora di più nell’ambito sociale, diventando esempio di un giornalismo partecipe e partecipativo, etico e solidale.

A questi giovani professionisti, dedichiamo un premio come gratifica per l’impegno dimostrato e che ci auguriamo possa essere un incentivo a diffondere la cultura di un giornalismo responsabile, con la “G” maiuscola.