“Oggi proclamiamo che Lui, il Signore della nostra vita, è «la risurrezione e la vita» del mondo (cfr Gv 11,25).
È Pasqua, che significa “passaggio”, perché in Gesù si è compiuto il passaggio decisivo dell’umanità: quello dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla paura alla fiducia, dalla desolazione alla comunione. In Lui, Signore del tempo e della storia, vorrei dire a tutti, con la gioia nel cuore: buona Pasqua!”.
I consueti auguri di Buona Pasqua arrivano quest’anno da tutti noi di ViVa Ale. Prendiamo spunto da uno dei messaggi di Papa Francesco in occasione della Santa Pasqua. Parole, quelle del Pontefice, che rispecchiano pienamente il nostro sentimento, la nostra missione, i nostri obiettivi a sostegno delle persone che soffrono. “Sia per ciascuno di voi, cari fratelli e sorelle, in particolare per gli ammalati e per i poveri, per gli anziani e per chi sta attraversando momenti di prova e di fatica, un passaggio dalla tribolazione alla consolazione. Non siamo soli: Gesù, il Vivente – è il messaggio di Papa Francesco – è con noi per sempre. Gioiscano la Chiesa e il mondo, perché oggi le nostre speranze non si infrangono più contro il muro della morte, ma il Signore ci ha aperto un ponte verso la vita. Sì, fratelli e sorelle, a Pasqua la sorte del mondo è cambiata e quest’oggi, che coincide pure con la data più probabile della risurrezione di Cristo, possiamo rallegrarci di celebrare, per pura grazia, il giorno più importante e bello della storia”.
Dal Papa un messaggio di speranza, che accogliamo con benevolenza e che consegniamo a tutti voi che avete la bontà di leggerci.
“Lungo il cammino – continua Francesco – ci sono però ancora tante pietre di inciampo, che rendono arduo e affannoso il nostro affrettarci verso il Risorto. A Lui rivolgiamo la nostra supplica: aiutaci a correre incontro a Te! Aiutaci ad aprire i nostri cuori!”.
Apriamo i nostri cuori e accogliamo l’arrivo della Santa Pasqua con nuova forza per raggiungere, tutti noi, obiettivo sempre più ambizioso, per dare sostegno e non lasciare sole le tante persone che vivono con difficoltà e sofferenza.