“Il mondo si arrende se sorridi tu”. Con le parole di Renato zero è stata ricordata Alessandra dai ragazzi che negli anni precedenti hanno partecipato al progetto.
Chi è Alessandra Bisceglia?
Alessandra è un esempio di vitalità per tutti noi che, spesso, ci scoraggiamo al primo ostacolo.
Numerose sono le persone che hanno avuto la fortuna di essere accarezzate dal suo sorriso. Basta poco, però, e si può avere la stessa fortuna di chi Alessandra l’ha già conosciuta.
Il documentario, realizzato da RAI Cinema, “Alessandra, la forza di un sorriso” e la Fondazione W Ale Onlus, fortemente voluta dalle persone a lei più vicine, sono la testimonianza che Ale era una ragazza speciale capace di trasmettere un ottimismo e un entusiasmo contagioso, e che fa sentire vivo nel cuore di tutti il calore del suo sorriso.
Quella di Ale e della sua famiglia, è la storia che tutti dovrebbero conoscere, perché ci insegna a vivere e a soffrire a lottare e a riuscire, e che non bisogna essere grandi eroi per vincere le battaglie, ma basta l’impegno, la determinazione, la tenacia e tanta voglia di sognare.
Portare l’esperienza di Ale nelle scuole è un’operazione di sensibilizzazione al tema delle malattie rare, si potrebbe dire in prima istanza, tema per cui nasce la Fondazione e nel quale è quotidianamente e tenacemente impegnata. È sicuramente anche così, ma in realtà portare l’esperienza di Ale nelle scuole significa qualcosa di più. Significa trasformare un’aula in un laboratorio e decidere che quel giorno oggetto di studio e di osservazione è la vita.
Il progetto che la Fondazione propone potrebbe essere un’occasione per i ragazzi per vedere la vita da un’altra prospettiva, per immaginare cosa fare di un dolore, di una malattia, per capire se ognuno di noi può imparare a rovesciare la propria vita e riscriverla con parole nuove, senza rinunciare ai sogni.
Il Progetto è rivolto agli alunni frequentanti il IV anno della Scuola Superiore Secondaria.
Il Progetto è stato avviato nel 2011. Inizialmente si è svolto nell’area territoriale Potentina della Regione Basilicata e successivamente, nel 2012, è partito anche nella città di Roma, e nel 2015 in Puglia.
Obiettivi del Progetto
- Sviluppare la capacità di resilienza nei giovani e strategie di “coping” positive
- Individuare soluzioni ad eventi traumatici e/o problemi reali nel contesto di vita
- Riflettere sulla difficoltà dei giovani ad affrontare situazioni difficili
- Valorizzare le proprie risorse e raggiungere una immagine di sé più forte
- Favorire lo sviluppo di relazioni positive
- Raggiungere la consapevolezza delle proprie responsabilità affinché i giovani non si scoraggino di fronte al primo ostacolo.
Metodologia
Saranno coinvolti i docenti ed i rappresentanti di classe per la preparazione e l’organizzazione degli incontri.
Il progetto si ispira ai modelli della pedagogia attiva e dell’animazione relazionale di gruppo.
La visione di una storia (il documentario) è uno strumento potente per consapevolizzare gli studenti sul tema della resilienza. Testimoniare che qualcuno dimostra di essere capace di superare con successo una grande sfida della vita può essere il punto di partenza per discussioni più profonde. È la prova che spesso siamo capaci di rialzarci dopo eventi avversi. È la prova per “Farcela nonostante tutto”.
L’atteggiamento resiliente poggia, oltre che sulla capacità di prendere decisioni, anche e soprattutto sul sentimento di autostima che deriva dal riuscire a cambiare la situazione. Riuscire a “inquadrare” il problema che si vuole risolvere; riflettere individualmente e collettivamente, sui contenuti, anche attraverso una concreta esperienza in prima persona, è il primo passo per ottenere, con i propri mezzi, con la tenacia e creatività, le soluzioni che servono. Da qui, lo sviluppo dell’autostima non può che guadagnarne e consolidarsi.
Verranno utilizzate metodologie che coinvolgeranno gli studenti in esercitazioni pratiche favorendo il confronto in un’ottica di scambio e ascolto. A conclusione dell’incontro si chiederà ai ragazzi, che desiderano farlo, di raccontare una storia reale o di fantasia che potrebbe divenire il mezzo per individuare come hanno elaborato gli stimoli ricevuti.
Per informazioni sul progetto scrivere a: info@fondazionevivaale.org oppure telefonare al 339 1601371
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- L’esperienza ha significato per gli studenti delle scuole che hanno aderito al progetto di incontrare una storia ricca di eventi, cogliere i vissuti e la complessità dell’esperienza di una ragazza con Malformazioni Vascolari Congenite. A rivelarlo la ricerca “Story of a life with a congenital vascular malformation: a qualitative study of high school student’s tales about”, realizzata dalla Fondazione W Ale e presentata durante l’International Conferences for Rare Diseases and Orphan Drugs, in St Petersburg. 1 – 2.11.2013. Sono state raccolte 292 narrazioni, pensieri, che successivamente sono state codificate utilizzando il software NVivo, un programma finalizzato all’analisi qualitativa, per interpretare il materiale raccolto e per produrre i resoconti dell’analisi dei dati mediante diagrammi e per stilare il rapporto della ricerca. >> Scarica il poster
- Le alunne del Liceo Psico-pedagogico e Scienze Umane San Sisto Vecchio di Roma hanno messo insieme le emozioni suscitate dall’incontro in una presentazione >> Scarica la presentazione
- Raccolta grafica a.s.2015/2016
- Emozioni in parole. Mille pensieri per Ale, Fondazione Alessandra Bisceglia W Ale Onlus, 2016, a cura di Antonietta Pizza, illustrazioni di Giulio Laurenzi. L’opuscolo è una raccolta di riflessioni scritte dai ragazzi degli istituti scolastici che hanno partecipato al progetto dall’ a.s. 2011/12 all’a.s. 2014/15. >> Leggi